No Way Out - L'assalto

Iniziamo a menare le mani...
Continua l'apocalisse Fiorentina e continuano le nostre perplessità nella fase di comunità.

Episodi: 1 - 2 - 3 - 4

Compiti a casa


Avevamo terminato la sessione precedente con dei "compiti a casa": ciascuno dei giocatori avrebbe dovuto pensare a quali personaggi avrebbe voluto vedere interagire tra loro nella fase di comunità e in che modo la situazione sarebbe potuta diventare più "critica".

La creazione della comunità ha infatti generato una situazione di relativa tranquillità per i personaggi asserragliati in un luogo virtualmente inaccessibile, cosa che si è rivelata un po' controproducente, specialmente perché i personaggi sono tutti abbastanza cinici e smaliziati.

Purtroppo i compiti a casa non hanno avuto l'effetto sperato; le idee dei giocatori si incentravano su spunti relativi alla sopravvivenza del gruppo, alle cose che avrebbero potuto/dovuto fare per prepararsi alle minacce incombenti e al dettaglio delle aree circostanti.

Peccato che lo scopo fosse risolvere lo stallo delle scene di comunità, non le scene di crisi che invece ci riescono bene.

In pratica il gruppo mi ha dato una indicazione evidente: preferiamo il "problem solving" rispetto all'interazione tra i personaggi. Del tutto lecito, naturalmente.

La cosa mi ha colto piuttosto alla sprovvista e ammetto che c'è stato un momento nel quale stavo per proporre di chiudere il gioco, finire la serata con un boardgame e decidere di provare qualche altro sistema per la sessione successiva.

Ho provato a fare domande, cercare di organizzare una giocata e, seguendo l'indicazione del "problem solving", abbiamo deciso di far uscire dalla comunità i sopravvissuti più adatti all'azione per recuperare cibo ed energia (parlavano di pannelli solari e sementi).

Dato che volevo vedere in gioco i personaggi fino a quel momento meno utilizzati ho proposto: "Che ne dite se la comunità viene assalita durante l'assenza dei personaggi? potrebbe essere divertente..." l'idea è piaciuta. La Certosa è sotto attacco ma soldato, furfante e tecnico non ci sono. L'unico rimasto un po' più portato per l'azione è il sopravvissuto.

Saltiamo la fase di comunità e passiamo immediatamente a quella di crisi.

Fase di crisi - L'assalto

Visto il tipo di scena che ho in mente decido che l'incursione già iniziata, come sono entrati? lo scopriremo.

Non voglio però rendere la cosa immediatamente letale.

Il gruppo è praticamente disarmato, l'unica arma da fuoco funzionante è infatti nelle mani del soldato.
Quindi decido di lasciare la scelta ai dadi, gli attaccanti (minaccia +3) dovranno superare l'opposizione passiva della comunità (che avevamo impostato a +3 vista la location).
Tiro i dadi ma prima fallisco e, dopo aver usato un punto fato su "addestrati all'azione", miglioro leggermente ed ottengo un pareggio. 

Decido per un successo con costo minore: gli assalitori sono entrati ma a loro insaputa sono entrati anche gli zombie! (idea che è piaciuta ai giocatori, poveri loro)

Dato che il tutto avviene di notte passiamo qualche minuto a decidere chi potrebbe essere sveglio e perché.
  • Marco (il medico) è di guardia sugli spalti
  • Ines (l'anziana) è imboscata nell'ombra del chiostro ad amoreggiare con il suo "nipotino grande"
  • Livio (il bambino), Margherita (la paziente zero) e Pietro (un PNG giovane incontrato nella sessione precedente) sono in una delle celle e stanno parlando del mondo la fuori mentre Pietro racconta le sue avventure.
Gli altri sono a dormire.

La scena inizia con un colpo di pistola, seguito da un altro ed un altro ancora. Un gruppo di armati fa irruzione nel chiostro, sparando dietro di loro.

Qui un miracolo, per la prima volta da quando giochiamo a NoWayOut uno dei giocatori usa un punto fato per stabilire un particolare di ambientazione: è luna piena (ammetto di essermi un pochino commosso... )

Marco cerca di capire cosa accade, Ines si accascia dietro un muretto mentre il "nipotino"... bhè... si tira su i pantaloni. Pietro apre la porta per vedere fuori.

Cinque persone armate di pistole e fucili stanno sparando contro una decina di zombie!

Livio cerca di uscire dalla cella per andare a svegliare gli altri, Pietro resta paralizzato (ha l'aspetto Shock post traumatico) e Margherita cerca di impedire al bambino di farsi ammazzare. Non ricordo il tiro ma è stato un fallimento, Livio si divincola gridando "Lasciami!", uno degli assalitori si spaventa e gli spara! (conseguenza: Pallottola nella spalla), Margherita afferra Pietro, lo tira dentro e chiude la porta. Livio è a terra e da solo!

Ines (la nonna di Livio) non si fa prendere dal panico e strisciando cerca di raggiungere il nipotino dall'altro lato del chiostro. Marco invece, disarmato e nascosto, decide che la fuga è la soluzione migliore.

Intanto gli assalitori sono ancora concentrati sugli zombie, altri personaggi si svegliano. Marco M. (il sopravvissuto) si arma con una fionda e cerca di capire cosa sta accadendo. Dal gruppo degli zombie esplodono dei colpi di pistola, uno degli armati cade al suolo mentre gli altri ripiegano e alcuni zombie si gettano su di lui per banchettare.

Nota: nella nostra ambientazione gli zombie mantengono una forma di intelligenza tanto più umana quanto più riescono a cibarsi di carne umana e rallentare il processo di decomposizione, evidentemente ce ne è uno di questo tipo nel gruppo!

Qui nuovamente i giocatori mi sorprendono e mi tentano. "Anche se intelligente è uno zombie, ha bisogno di carne, si dovrebbe buttare sul cadavere no?" per un attimo accarezzo la possibilità di rifiutare spendendo uno dei miei punti fato ma, dato che l'idea è buona e che non devo affezionarmi ai PNG accetto. Aggiungo un punto fato alla mia riserva. Il sopravvissuto lo colpisce al collo con un proiettile e lui cade al suolo. Non è morto ma per un po' fuori gioco.

Intanto gli altri zombie stanno avendo la meglio e tra spari e grida la situazione è sfuggita di mano.

Ines ha raggiunto Livio e lo sta portando verso gli spalti dove dovrebbe essere il medico, senza sapere che Marco ha abbandonato al postazione. Padre Teresiano (il religioso) intanto si è svegliato e capita la situazione tenta di aggirare gli zombie con lo scopo di cercare da dove sono entrati i nemici e chiudere l'accesso.

Gestiamo questa azione come un superare un ostacolo ma i dadi non vogliono bene al nostro parroco che si trova faccia a faccia con uno zombie. Impugnato un candelabro riesce a stordirlo quanto basta per guadagnare la porta ma l'impeto della corsa lo scaraventa contro di essa (conseguenza: Spalla slogata).

Nel frattempo provo con una tentazione, dato che il medico è un alcolista propongo che prima di fuggire sia andato a cercare di farsi un goccetto. Tentazione accettata.

Risolviamo anche questa azione con un superare un ostacolo e solo spendendo un punto fato per invocare alcolista riesce a non incappare in uno zombie.

Nota: il problema è stato invocato secondo questa logica: Sono un alcolista, mi avete già beccato in precedenza, avrò sicuramente bottiglie nascoste per tutta la Certosa, quindi non devo fare tanta strada.

Il risultato è un successo con costo minore (dovendo comunque tirare contro la minaccia zombie di +4) e decido quindi di metterlo davanti ad un dilemma morale.

Marco vede Padre Teresiano entrare nella foresteria (i due possibili accessi sono una botola per la cantina o il portone principale) seguito da uno zombie del quale è evidentemente ignaro. La vita del compagno o la bottiglia nascosta nel sottotetto? ... ha scelto la bottiglia.

Seguono le urla disperate del religioso, che viene impalato contro una parete, fino a che Marco non ha un guizzo di orgoglio (anche se molto dibattuto) e decide di saltare dalla finestra dopo essersi rinvigorito con una bella sorsata di alcool per aiutare Padre Teresiano.

I dadi sono nuovamente contro di loro e, pur riuscendo a distrarre lo zombie, si sloga una caviglia e mentre tenta di rialzarsi sente le grida disperate del compagno seguite dallo zombie che si dirige verso di lui trascinando il braccio del religioso, strappato alla spalla.

Conclusione

A questo punto l'intera comunità concede il combattimento e passiamo un po' di tempo a organizzare gli eventi. Dato che nessuno sa in che modo possano essere entrati decidiamo di lasciare la cosa in sospeso facendo "sparire" alcuni personaggi, non sappiamo se siano morti, dispersi o magari traditori.


  • Martina e Pietro, essendo i nuovi arrivati, sono i capri espiatori ideali e proprio per questo propongo che Martina sia fra i sopravvissuti mentre Pietro si trova chiuso nella cella con Margherita (che è comunque immune al morbo, ma non lo sa)
  • Padre Teresiano è tra i dispersi,  sarà morto? probabilmente o forse no, ha infatti il talento "Era destino" che potrebbe averlo salvato.
  • Mirko (la star) è un personaggio che non sembriamo amare molto. Decidiamo quindi di farlo sparire, è tra coloro che sono rimasti indietro. Lui e il suo manager.
  • L'anziana, il gigolò, ed il bambino erano insieme, ed insieme si sono salvati anche se per Livio sembrano esserci poche speranze. Ha una pallottola in una spalla.
  • Marco B. (il medico) è scappato per conto suo, lo incontreranno di nuovo? era lui di guardia quando tutto è accaduto e potrebbe essere il traditore.
  • Marco M. (il sopravvissuto) è quello che con più probabilità ha guidato gli altri al sicuro ed ora potrebbe essere il nuovo leader.
Gli altri (i PNG senza nome) sono dispersi mentre del gruppo che era andato a cercare cibo non sanno nulla.

La Certosa è caduta, cosa sarà dei sopravvissuti?



Pensieri della buona notte


Non proprio un finale di stagione, un cliffhanger c'è sicuramente, diciamo più una puntata intermedia nella quale abbiamo uno stravolgimento della situazione. I soggettisti della serie stanno aggiustando il tiro.

La chiusura è stata un po' veloce ma ormai era tardi, abbiamo perso molto tempo nelle discussioni iniziali ed io avevo la sveglia alle 6 per la Modena Play, ma qualche considerazione siamo riusciti a farla.

Per prima cosa continuiamo a non riuscire a gestire le scene di comunità, semplicemente sembra che il gruppo non sia interessato ad approfondirne le dinamiche interne. Ora che c'è il sospetto di un traditore e che il numero di PG si è assottigliato forse sarà più facile entrare nell'ottica del gioco.

Il fatto che per problemi vari non riusciamo a giocare con regolarità non aiuta, tra la terza e la quarta sessione è passato un mese, e le sessioni non sono molto lunghe durando mediamente due ore e mezza. Giochiamo il venerdì ed il gruppo lamenta una certa stanchezza accumulata nella settimana (io non la sento ma mi fido di loro). Tutte cose che creano un ambiente forse poco adatto al tipo di gioco.

Inoltre mi è stato fatto notare che il non avere un personaggio fisso porta ad una limitata immedesimazione che unita alle giocate saltuarie rovina un po' il tutto. Anche il fatto che i PG siano tanti sembra creare problemi, abbiamo parzialmente risolto massacrando indiscriminatamente.

A parer mio molto dipende da come abbiamo impostato il gioco creando, erroneamente, un rifugio sicuro in una ambientazione che presuppone incertezza e continue calamità. Ma del resto è stata la scelta dei giocatori quindi, presumibilmente, quello che avrebbero voluto giocare.

La mia opinione è che il gioco non sia adatto al gruppo, più concentrato sugli eventi che sui protagonisti, ma posso sbagliarmi e probabilmente giocheremo qualche altra sessione prima di provare altro (pensavo Urban Shadows, passando da un gioco incentrato sulla comunità ad uno incentrato sui singoli PG).

Sicuramente adesso abbiamo più spunti di prima e dovrebbe essere divertente giocare i gruppi separati (i "tosti", i "sopravvissuti" e quelli "rimasti indietro").

Si incontreranno mai?







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