Urban Shadows - EP 12 - Prigioni

Esistono molti tipi di prigione
Dodicesimo episodio della campagna Maschere Veneziane di Urban Shadows (Magpie Games - download su Drivethrurpg), manca poco ormai al gran finale.


I nostri eroi come al solito sono:
  • Vincent, il mago, giocato da Ivan
  • Bianca, la cacciatrice giocata da Francesca
  • Kaitothat (alias Ottaviano Falatin), il corrotto al soldo di Baphomet, giocato da Latham
Per maggiori informazioni su di loro vedere gli episodi precedenti.

Scena 0 - Le mosse di inizio sessione

Come nell'episodio scorso utilizziamo le mosse di inzio sessione per capire cosa sta accadendo alla città "dietro le quinte" e in che modo questo coinvolge i personaggi.

Dato che la scorsa sessione si è chiusa con un cliffhanger per Vincent, Ivan decide di non tirare alcuna mossa, è già nei guai. Tirano solo Latham e Francesca.

La mossa di Ottaviano

È Francesca a scegliere Power per il nostro corrotto. Il conflitto non può che riguardare la reazione dei maghi al caos portato dalle azioni di Ottaviano. Il risultato è un fallimento
Decido quindi di picchiare pesante: il Conclave (vedi Episodio 0) è in città per occuparsi dell'accresciuta presenza demoniaca.

La mossa di Bianca

È Latham a restituire il favore e a scegliere Mortality per la cacciatrice. Dato che lo scorso episodio cacciatori e polizia sono rimasti fuori dai giochi cerchiamo di legarli entrambi al conflitto in atto. Nuovamente usando i demoni e Pazuzu come collante. Tira ed ottiene un successo parziale.

Qualcuno deve a Bianca un favore e lei è in debito con qualcun altro. Sembra logico che Bianca sia in debito di un favore con l'Ispettore Roberti che si è speso per consentirle al più preso un cambio di nome all'anagrafe; mentre è Padre Galvano a doverle un favore per aver dirottato l'attenzione del gruppo e fatto in modo che Ottaviano fornisse ai cacciatori le informazioni su Pazuzu.

Nota: Galvano l'ha liberata dal demone che la possedeva (vedi Episodio 10 - Strani compagni di letto) quindi probabilmente sono pari ma, visto i trascorsi, diciamo che Galvano si sente in colpa per averla mal giudicata.

Scena 1 - Nelle fogne

Iniziamo a giocare la scena di Vincent che avevamo lasciato alla fine dell'episodio precedente (Come un vampiro di giorno) a Mestre, in uno dei collettori di scarico delle fogne, in cerca delle ondine.

Vincent, pur non vedendo nulla, percepisce di essere in pericolo ed erige uno scudo magico usando una delle sue prese di Channeling (lo aveva lanciato a fine della scorsa sessione, successo, tre prese disponibili)

La scena è un po' un tira-e-molla, spiegherò dopo il perché, e non attiva nessuna mossa in modo convincente. Riassumendola velocemente le ondine cercano di convincerlo ad esporsi, pur restando nascoste mentre una creatura invisibile prova ad abbatterne le difese mentre lo accusa di trovarsi dalla parte sbagliata del conflitto e che presto gli umani avranno il fatto loro.

Alla fine, dando prova di grande potere (elettrificando l'acqua con un let it out), Vincent riesce a riportare le ondine a più miti consigli sfruttando i due debiti che le ondine gli devono, causando però la morte di Ariel, l'ondina che aveva salvato (vedi Episodio 4 - Showdown), perché già troppo indebolita dalle percosse ricevute dalle sorelle.

La creatura invisibile non si manifesta e viene costretta alla ritirata.

Le ondine rispondono alle richieste del mago con una vaga promessa di aiuto nel rituale che si appresta a compiere, anche solo pattugliando i canali attorno a San Marco.

Nota: avrei voluto iniziare questa scena "in media res" ma ho fatto un errore: invece di descrivere l'attacco delle ondine o una scena di azione ho fatto una mossa morbida, mostra i segni di una minaccia incombente, ottenendo il trincerarsi del mago in una situazione di stasi dietro lo scudo magico.
A quel punto tutte le mosse, i discorsi, le minacce, hanno lasciato quel che hanno trovato. So che questo è lo stile di gioco di Ivan, partire da una posizione sicura o di vantaggio e prediligere la salvezza del personaggio a discapito di ogni rischio, ma questo porta spesso a situazioni di stallo che possono essere forzate solo con un mio intervento diretto. Il problema è che non voglio interferire in questo modo e quindi a volte si verificano scene come questa che mi lasciano l'amaro in bocca e la muta domanda: "ma perché abbiamo giocato questa scena?" e sì che le premesse c'erano tutte.

Scena 2 - Era moderatamente calda

Passiamo a Bianca, coinvolta in un conflitto di mortality, decido di prendere due piccioni con una fava ed inserirla in un conflitto che so in atto tra mortali e demoni.
Due poliziotti si presentano a casa sua e le chiedono di seguirli al comando: "si comincia bene", pensa lei memore della notte passata in arresto.
In realtà l'ispettore Roberti vuole solo parlare con lei di un caso: Paolo Mazzei, un giovane, dottorando in psichiatria, è stato arrestato mentre stava abusando del cadavere di una donna da lui stesso appena uccisa. Il tutto si è svolto in pieno centro storico, di giorno, in un vicoletto laterale.
Dato che il tipo, apparentemente fuori di testa, parla di demoni, diavoli e cose simili ha pensato di sentire Bianca. Avrebbe potuto chiedere ad Ottaviano Falatin, vista la professione del reo, ma ha preferito non farlo e cercare un aiuto da un contatto "normale" con il mondo nel sovrannaturale.

Bianca, presagendo cosa sarebbe accaduto, gli dice che sa probabilmente di cosa si tratta. Prima di lasciarla da sola con l'assassino l'ispettore le comunica il nome della vittima: Ines Zen. A quanto pare i demoni sono finalmente riusciti a trovarla.

Il demone è chiuso in cella con un atteggiamento alla Hannibal Lecter in "Il silenzio degli innocenti" e dà subito prova dei suoi poteri facendo saltare la luce in tutto lo stabile con uno schiocco di dita. Nel caos che ne risulta al comando Bianca e Paolo fanno in tempo a scambiare qualche parola.

Il posseduto afferma che Ines altro non era che un guscio vuoto, senza più anima e abbandonata da Pazuzu che si era probabilmente trasferito in un altro corpo. Tramite rapporto sessuale, quasi sicuramente. 

Visto che ormai l'aveva uccisa ed era ancora moderatamente calda, perché non approfittarne?

La luce ritorna e Bianca capisce che il tizio è del tutto incontrollabile e che potrebbe decidere di scappare in qualsiasi momento nonostante chieda a lei di occuparsene per non essere costretto ad attirare troppe attenzioni.

"Meglio sbolognarlo ad Ottaviano", pensa.

Scena 3 - Caos alla centrale

Bianca cerca di convincere l'ispettore Roberti a rilasciare il sospetto, spiegandogli che è posseduto da un demone. "Come, esistono anche i demoni?" chiede il poveretto con il terrore nella voce. 
"Non solo", risponde Bianca, "In tutta onestà ti consiglierei di abbandonare la città per un po' di tempo, magari di mettere al sicuro la tua famiglia fino a fine mese."

Mentre i due stanno discutendo salta nuovamente la luce e una voce terrificante chiede: "E voi chi cazzo sareste?". Non vi è risposta se non un grido di dolore e ripetuti colpi che sembrano provenire dalle pareti. 

Quando i poliziotti raggiungono la cella e torna la luce si trovano davanti uno spettacolo inesplicabile. Il corpo del prigioniero e a terra in un lago di sangue, il volto tumefatto e le articolazioni piegate in modo innaturale, quasi fosse stato schiacciato da un camion o scaraventato ripetutamente contro le pareti, teoria che sembra avallata dalle macchie di sangue che le ricoprono.

A questo punto non è più possibile tenere il segreto, un arrestato è stato ammazzato alla centrale mentre era sotto custodia.

"Non va per nulla bene", bofonchia Roberti mentre Bianca preferisce defilarsi.

Nel frattempo, in un altro luogo, Ottaviano cade in ginocchio stringendosi il cuore che, per un istante, si è trasformato in una pietra rovente. Un altro dei demoni a lui affidati ha lasciato questa realtà. Maledetto Bafometto, bello scherzo gli ha combinato! (Ottaviano subisce un danno grave)

Scena 4 - Facciamo il punto

Dopo i fatti della centra di polizia il gruppo decide di riunirsi per fare il punto della situazione. Ora che Ines è morta sarà difficile ritrovare l'ospite di Pazuzu anche se, non è escluso, che Ines sia passata in Luca Araldi. Un ospite decisamente più utile di una vecchia occultista decaduta.

Prima di muoversi è meglio scoprire cosa è accaduto al demone, per evitare che si ripeta, dato che il nostro corrotto potrebbe non sopravvivere a lungo in questo modo. I tre decidono di andare insieme al commissariato per indagare sull'accaduto, magari sfruttando il contatto con l'Ispettore Roberti.

Scena 5 - Riunione operativa

Arrivati sul posto scoprono che è in atto una riunione con il prefetto per gestire il problema dato che la stampa ne è, naturalmente, già venuta a conoscenza.

Bianca telefona a Roberti che può al massimo trattenerli per una decina di minuti; dovranno bastare. È Vincent che si offre di verificare cosa è accaduto, ha il potere di rendersi invisibile e la magia dalla sua parte. Cosa potrà mai accadere di male? Tira per investigare un luogo di potere (Mortality) ma fallisce

Vincent entra nella cella senza problemi, la porta è stata lasciata aperta, ma una volta dentro non riesce ad invocare alcun incantesimo. Improvvisamente vulnerabile decide di andarsene ma la  porta è chiusa a chiave!

Mentre Vincent prova in ogni modo a liberarsi Bianca e Ottaviano restano all'esterno del commissariato provando a contattarlo via Whatsapp senza riuscirci. Bianca prova ad entrare comunque e scopre che il mago è sparito.

Bianca tira per investigare un luogo di potere (Mortality) e ottiene un successo parziale. Nota solo quanto è evidente. Sulle sbarre della cella sono presenti degli strani graffi che, ad una più attenta verifica, risultano essere dei simboli arcani. 
Bianca fa in tempo a fotografarli prima di essere costretta ad uscire.

Scena 6 - Fuori dal tempo

È evidente che qualcosa non è andato come previsto e che Vincent deve essere finito in qualche tipo di trappola. 

Ottaviano e Bianca si allontanano scornati in cerca di un luogo sicuro, per strada sono troppo esposti e siamo ormai al tardo pomeriggio. Mancano solo i vampiri all'appello, almeno quelli Ottaviano se li eviterebbe volentieri. 

Prima però inviano le foto dei simboli magici a Marco, è l'apprendista di Vincent, qualcosa avrà imparato. Marco risponde che si tratta di magia ben oltre i suoi poteri ma che a occhio sembra qualcosa legato al fluire del tempo e che, forse, Vincent è leggermente sfasato rispetto alla loro realtà e che potrebbe riapparire a breve. Farà il possibile per trovare una soluzione.

Ad un certo punto Vincent da un calcio al cappuccio di una penna a sfera che si trova sul terreno e quella si muove appena, per poi fermarsi quasi a mezz'aria. Il mago capisce di essere effettivamente "sospeso nel tempo" ma che l'incantesimo sembra avere un qualche tipo di falla, pensa quindi di aprire un varco per il suo sanctum che si trova in una "bolla" spazio-temporale.

Tra i suoi libri dovrà esserci sicuramente qualcosa che gli permetta di scappare.

Riesce ad aprire il varco ma... l'energia magica inizia a fluire fuori da esso, come se la trappola si stesse nutrendo del potere che lo sostiene! ha pochi minuti a disposizione e non osa varcare la soglia con il rischio di restare bloccato nel suo stesso laboratorio.

Chiede al suo omuncolo di leggere alcune pagine da antichi e polverosi tomi fino a che non ha un'idea folle: usare l'energia che sostiene il varco per annullare per qualche istante la trappola, quanto basta per teletrasportarsi lontano da essa.

Lo avverto che potrebbe compromettere l'integrità del sanctum ma del resto non ha alternative, aspetta una nuova fluttuazione nell'incantesimo di vincolo e rilascia il suo potere, è un let it out. Per sua fortuna ottiene un successo. Per un istante il tempo torna al suo normale fluire e in quell'unico momento usa il suo potere per teletrasportarsi lontano.

Teoricamente dovrebbe tirare per scappare da una situazione ma avendo scelto nel come risultato del let it out "Prendi il controllo definitivo di qualcosa di vulnerabile o esposto" decidiamo che non ce n'è bisogno. Una volta in strada controlla l'orologio, sono passate ore ed ormai è notte.

Meglio tornarsene a casa e riposare, i prossimi giorni saranno impegnati totalmente dal rituale per la Grande congiunzione, il tempo è ormai agli sgoccioli.

Manda un messaggio a Ottaviano e Bianca: "tutto ok, poi vi spiego" e si prende qualche ora di sonno. L'ultimo pensiero prima di addormentarsi è al suo santcum... chissà cosa ne è stato.

Scena 7 - I debiti vanno onorati

È domenica, tarda mattinata, quando Ottaviano riceve una telefonata, è Ilenia la leader del gruppo demoniaco inviato da Baphomet "in aiuto" del suo pupillo (vedi Episodio 9 - Di servi e di padroni): "Quel pazzo ha quasi ucciso Piero, è una furia, sono bloccata dentro la Fenice. Vieni a togliermi dai guai se non vuoi che ne muoia un altro!".

Ottaviano si guarda allo specchio, i lividi non sono ancora svaniti... non c'è riposo all'inferno, pare.

Chiama Bianca e Vincent e gli dice di recarsi immediatamente alla Fenice, li incontrerà la.
Vincent prova a entrare nel suo sanctum ma senza successo, qualcosa blocca la soglia.
Può solo sperare che sia temporaneo, ci penserà in futuro, troppe cose sono in ballo adesso. Le rune che lo hanno imprigionato sono troppo potenti, probabilmente opera del Conclave. Non va per nulla bene.

Ottaviano e Bianca arrivano per primi e  raggiungono Ilenia ad uno dei piani superiori, mescolandosi tra alcuni turisti lei e arrivando in barca lui. La demonessa non ha certo perso tempo a violare cadaveri come i suoi compagni, è vestita con un completo Armani rosso fuoco e gioielli costosi.

Spiega di essere stata attaccata da un umano, forse un mago, mentre era con Piero Neri (uno degli altri posseduti). Si è dimostrato inarrestabile e ha quasi ucciso il compagno prima che questi riuscisse a scappare buttandosi in un canale. Lei è scappata ma può percepirlo la fuori, forse in attesa di accumulare abbastanza energie per finirla.

Sbirciando dalle finestre riconoscono Tristano, il cacciatore di demoni. È vestito con un lungo cappotto e tiene qualcosa nascosto sotto di esso, sicuramente una delle statuette di Sekmeth. Come promesso è passato all'azione.

Se ha avuto ragione di due demoni Ottaviano da solo è a rischio, decide quindi di prendere il toro per le corna e chiede a Bianca di aiutarlo. Lei rifiuta, dicendo di aver promesso a Tristano che non si sarebbe immischiata nella lotta contro i demoni e non ha quindi intenzione di rompere la parola data.
Ottaviano le ricorda che gli deve la vita, più di una volta. Sta incassando un debito.
Bianca si sente in debito anche con la sua fazione e rifiuta.
Tiriamo la mossa per rifiutare di onorare un debito per la prima volta, con risultati disastrosi. Bianca tira un due. "Ti sistemo io", pensa Ottaviano. Decide che gli deve un altro debito e che perderà la faccia con la sua fazione (Wyld). Una mossa da vero bastardo dato che le fate, alle quali Bianca è molto legata, fanno parte della fazione.

Non hanno tempo per discutere delle implicazioni dato che Vincent li ha raggiunti e subito li abbandona trasformandosi in un piccione (ndMC: il ragazzo non ha il benché minimo gusto estetico o amor proprio) per perlustrare la zona.

Scopre che Tristano è evidentemente ammantato di potere magico e che la statuetta che regge nella mano sinistra ne è il fulcro. Poi Tristano entra nel teatro. 

Scena 8 - La Fenice

Il palco reale. Di sobrietà in questo luogo neanche a parlarne.
Ho gestito l'inseguimento nel teatro in modo narrativo, due anni fa sono stato a Venezia e la visita alla Fenice mi è rimasta impressa. Ho avuto quindi modo di immergerli nell'atmosfera del famoso teatro lirico (ndMC: che vale la pena di visitare se ne avete l'occasione).

Risolviamo tutto con un unico tiro dato che Bianca durante il precedente avanzamento aveva preso la mossa Da questa parte!, una "versione di gruppo" di scappare da una situazione.

Quando conduci qualcuno fuori dal pericolo tira su Blood. Con 10+ vi allontanate dal pericolo. Con 7-9 vieni ferito o è ferito uno di loro (a tua scelta). Con un fallimento tutti sono salvi, tranne te, che resti indietro senza vie di fuga.

Purtroppo per Bianca ottiene un fallimento. Considerando che è una cacciatrice e che ha Blood +2  non si può dire che sia la sua serata fortunata.

Decidiamo che riesce a condurre tutti all'uscita posteriore dove li attende il motoscafo di Ottaviano. Tristano è subito dietro di loro e lei si chiude dentro con lui, nella speranza di farlo ragionare.

Il cacciatore si rivela un invasato dotato di forza incredibile e di poteri mistici tali da avere ragione di Vincent che nel frattempo è rientrato nel teatro per darle manforte. Bianca prova a sparargli alla mano che regge la statuetta mentre Vincent usa la magia per isolare Tristano dal potere della statua avvolgendola in una sorta di bozzolo di energia magica. Decidiamo che Bianca sta usando unleash an attack (dato che gli prendi qualcosa è una delle opzioni) mentre Vincent la aiuta (lend  an hand).

Nota: forse Bianca ha provato un mislead per ottenere la leva narrativa necessaria all'azione ma onestamente non ricordo se si è trattato di uno scambio di battute o di un tiro.

Vincent ottiene un successo parziale, Bianca in virtù dell'aiuto, un successo. La statuetta gli vola di mano ma è il mago a trovarsi in una brutta situazione, Tristano si volta verso di lui ed erompe in un terrificante ruggito che investe lo stregone come un'onda di piena. Vincent alza uno scudo magico usando la sua ultima presa di channeling ma questo viene frantumato (riduce comunque di uno i danni) e il mago finisce contro una parete del magazzino mentre le scenografie gli crollano addosso.

Nel frattempo attirati dal rumore arrivano una guida con alcuni turisti. La statuetta è volata lontano e lui non ne percepisce più il potere, Tristano si da alla fuga scagliandosi contro gli umani. Bianca è davanti ad una scelta, può inseguirlo o nascondere la statuetta di Sekmeth. Decide per questa seconda opzione ma così facendo attiva la sua mossa di corruzione, dei mortali sono stati feriti a causa delle sue azioni (Tristano li ha sbattuti contro il muro per passare e due sono in gravi condizioni), guadagna un punto corruzione.

La scena si chiude con la cacciatrice che si butta in un canale per scappare alla polizia in arrivo mentre Vincent si trasforma in un ragno (spendendo un punto di corruzione) e attende che tutti se ne vadano.

Scena 9 - Qualcuno di cui fidarsi

Chiudiamo la sessione decidendo cosa accade della statuetta di Sekmeth.
Vincent la vorrebbe per se, ma il sanctum non è ancora accessibile e l'oggetto sembra abbastanza potente da attirare troppe attenzioni indesiderate (che incidentalmente è anche un difetto del sanctum).
Bianca non ne vuole sapere, considerato quello che ha fatto a Tristano preferisce non avvicinarsi nemmeno all'artefatto.
Nessuno degli altri vuole, comprensibilmente, affidarla a Ottaviano; il corrotto sarebbe capace di consegnarla al Bafometto.
Dopo un po' di trattative concordano che Lucilla Falatin, pur essendo parente di Ottaviano, è la persona giusta per proteggerla. È stata l'apprendista di Vincent e avversa profondamente la scelta infernale di Ottaviano. Abbastanza sapiente e corretta da non fare danni, almeno in teoria.

Resta il problema dell'altra  statuetta ma basta un facile incantesimo di Vincent per localizzarla, si trova a San Lazzaro degli Armeni, quindi nelle mani di Padre Galvano e Tristano.

Considerazioni finali

Normalmente utilizzo un'oretta per prepararmi alla sessione, prendo appunti su cose che mi sembrano interessanti e cerco di ricollegare le cose avvenute in precedenza adattando eventualmente i fronti.
Questa volta non è stato possibile e la sessione ne ha, a parer mio, risentito un po': non ho gestito al meglio la scena delle ondine e ci ho messo un po' per far carburare quella del demone in prigione. 
Per fortuna alla fine tutti si sono comunque divertiti.

Bianca e le fate

Bianca ha raggiunto un avanzamento durante la sessione ed ha deciso di cambiare la fazione, si sente più vicina alle fate che ai mortali e quindi dalla prossima sessione sarà parte della fazione Wyld. La cosa divertente è che ha appena perso la faccia con la stessa fazione e le fate non perdonano chi non rispetta la parola data. Cosa accadrà, forse un piccolo favore rifiutato ha minato per sempre la relazione tra Keran e la cacciatrice?

Proattività e drammaticità

Sono due delle caratteristiche essenziali dei personaggi di Fate, oltre alla competenza, e trovo che siano ugualmente importanti per i personaggi di Urban Shadows.

I personaggi per creare delle belle storie devono volersi mettere in gioco, vivere vite drammatiche e spingersi continuamente oltre il limite.

Cosa che non riesco a far capire completamente ai miei giocatori che continuano a porsi davanti all'avventura in un ottica di problem solving rispetto al giocare per vedere che accade che è lo spirito dei giochi Powered by the Apocalypse.

Le cose stanno migliorando ma molto lentamente ed è stata interessante una diatriba nata tra i giocatori durante la sessione successiva rispetto all'atteggiamento dei personaggi rispetto al gruppo. Ma di questo parlerò nel prossimo Actual play dove se ne vedranno delle belle.

Immagine tratta da: DeviantArt

Commenti

  1. Tra quanto leggeremo il post successivo? Sono molto curioso! =D

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    1. ehm, non avevo visto il commento :) lo sto scrivendo adess, causa ferie sono rimasto molto indietro con gli AP

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