Urban Shadows - EP 10 - Strani compagni di letto

Effettivamente l'esorcismo ancora ci mancava...
Siamo arrivati al Decimo episodio della campagna Maschere Veneziane di Urban Shadows (Magpie Games - download su Drivethrurpg), in vista della Grande Congiunzione è difficile rifiutare un aiuto, anche se arriva dal Nemico.



I nostri eroi come al solito sono:
  • Vincent, il mago, giocato da Ivan
  • Bianca, la cacciatrice giocata da Francesca
  • Kaitothat (alias Ottaviano Falatin), il corrotto al soldo di Baphomet, giocato da Latham
Per maggiori notizie su di essi vedere gli episodi precedenti.

Scena 0 - Qualcuno ha parlato

Prima di buttarci nel gioco chiedo ai giocatori se qualcuno vuole fare la mossa di inizio sessione. Latham e Francesca reputano di avere molto materiale su cui giocare Ivan vuole invece tirare. Decidiamo che, visto che la carne al fuoco è molta, il tiro di inizio sessione si legherà alle trame in corso, magari rimettendo in gioco elementi dimenticati. Ivan acconsente e tira su Mortality (scelta da Latham, dato che Vincent si fida meno di lui che di Bianca) ottenendo un fallimento. Si inizia bene.

L'occasione mi sembra ghiotta e comunico a Ivan che gira voce che gli Zambrotti abbiano recuperato parte della refurtiva sequestrata dalla polizia (vedi Episodio 4 - Showdown). Dato che questa è nella mani di Ivan, a parte quanto consegnato a Mattia Padoan (vedi episodio precedente) c'è il rischio che la potente famiglia di notai sappia che il resto è in mano a Vincent. 

Una non bellissima situazione visto che gestiscono il suo patrimonio da almeno due secoli.

Scena 1 - Ti ricordi di me?

Avendo terminato la sessione precedente con un cliffhanger ripartiamo da lì; Bianca e Ottaviano sono su una lancia di soccorso dell'ospedale psichiatrico, intervenuta per portare in ospedale Salvatore d'Andrea (il padre di Bianca, vampiro) in seguito alla richiesta di soccorso per un infarto.

Ottaviano è alla guida mentre Bianca, travestita da infermiera, sta prestando i primi soccorsi. La scena (ndMC: a parte qualche battuta di troppo fuori gioco) è tesa e la cacciatrice non sembra molto sicura di come eliminare il vampiro. Non certo per pietà, più per infliggere la massima sofferenza.
Alla fine opta per un misericordioso pugnale nella gola e mentre Salvatore soffoca nel suo sangue lei si fa riconoscere.

Così muore il padre di Bianca, senza rimorso e solo con la vaga consapevolezza del perché un'umana lo abbia ucciso.

Per buona misura la cacciatrice decapita la vittima e, dopo avergli bucato i polmoni a suon di coltellate, lo butta nella laguna dove si inabissa velocemente. La testa viene messa da parte, in un sacco di plastica.

Ottaviano e Bianca passano poi parte della giornata a pulire con la candeggina (ndMc: Dexter insegna) la lancia di soccorso fino a che, con l'arrivo del tramonto, la testa inizia a decomporsi velocemente segno che la stessa cosa sta accadendo anche al corpo.

Nota: il paziente è sparito in seguito alla richiesta di soccorso e non è mai giunto in ospedale, la cosa avrà sicuramente delle ripercussioni. Naturalmente in questo momento sono preoccupati di altro tra congiunzioni astrali e demoni sumeri ma in fondo, il diavolo è nei dettagli.

Scena 2 - Il potere del nome

Completato il lavoro di pulizia Bianca telefona all'Ispettore Roberti, chiedendogli se può fare pressione con l'anagrafe per accelerare una procedura di cambio di nome.

Roberti dice che farà il possibile ma si dovrà occupare Bianca di tutte le firme necessarie presentandosi il giorno dopo, o appena possibile, all'anagrafe.

Fortunatamente Bianca è indagata sotto falso nome, quindi l'identità fittizia dovrebbe farla risultare comunque incensurata.

Nota: ho chiesto il perché della richiesta e Francesca mi ha risposto: "Bianca ha dato il suo vero nome al Duca dell'autunno, quindi vuole cambiarlo". La cosa si può configurare come un atto di "magia mondana"  (la terribile ars burocratica). Nella concezione di Bianca ogni uomo è definito dal suo codice fiscale, quindi cambiare il nome all'anagrafe equivale a cambiarne l'identità anche da un punto di vista mistico. Non è detto che funzioni ma l'idea mi è piaciuta. Può naturalmente essere vero il contrario, per quante volte qualcuno possa cambiare identità, pur con il beneplacito delle istituzioni, il vero nome è quello assegnato alla nascita. Vedremo in gioco.

Nota-bis: l'azione si configura probabilmente come un Hit the streets ma ho deciso di giocarla narrativa, in fondo Bianca si troverà in debito con l'ispettore per questo. Anche se la procedura sembra più complessa del previsto... (link). 

Scena 3 - La caccia ha inizio

Tornato a casa dopo aver aiutato Bianca il nostro Corrotto deve occuparsi dei demoni che gli sono stati affidati dal Bafometto. Non può tenerli prigionieri ma al tempo stesso non può comandarli dato che sembrano rifiutare la sua autorità.

Non gli resta che sperare che il suo Padrone Infernale sappia il fatto suo. Del resto non glieli avrebbe affidati se non fossero in grado di aiutarlo. Decide quindi di lasciarli liberi per Venezia,  con l'ordine di trovare tracce di Pazuzu o di Ines. Poi dovrà anche occuparsi delle loro famiglie, ma la cosa potrebbe risolversi da sola nel caso che decidano di divorarle. Ci penserà poi, se sopravvive a questo macello.

Il sole tramonterà a breve e i vampiri avranno nuovamente pieno potere.

Vediamo di rendere proficue queste poche ore rimaste: Ottaviano chiede a Bianca di contattare Tristano, è ora che il Corrotto e i Cacciatori di Demoni parlino a quattrocchi.

Purtroppo Tristano non è raggiungibile e Bianca riesce a fissare un appuntamento con Padre Galvano in un locale del centro. Ottaviano non ha alcuna intenzione di recarsi su terra consacrata e il sacerdote non lo propone nemmeno.

Scena 4 - Con la coda tra le gambe

Nel frattempo Vincent si occupa del suo problemino... decide di recarsi all'ufficio di Letizia Zambrotti per risolvere la questione appena terminati alcuni preparativi per il rituale. Decidiamo di riallineare un po' le timeline, è il pomeriggio del giorno -4 (quattro giorni alla Grande Congiunzione).

Vincent inizia ad intuire che le cose si stanno mettendo male quando la Zambrotti gli fa fare qualche ora di anticamera, passate quasi tutte a guardare Piazza San Marco dalle finestre dello studio: "devo ricordarmi di chiedere a Roberti i permessi per innalzare il palco..." pensa.

Dopo qualche ora dallo studio escono due figure, vampiri evidentemente, entrambi a volto scoperto. Uno emana una palpabile aura di potere ed osserva con curiosità il mago, non può essere che Tremere. L'altro invece non lo conosce, è alto e magro, potrebbe essere il vampiro che ha parlato al Limbo giorni addietro (vedi Epsiodio 4 - Showdown). Prova con la mossa Put a face to a name ma ottiene un successo parziale con Tremere e un fallimento con il vampiro. Per evitare di dovere un debito a quest'ultimo preferisce non sapere nulla.

I due si salutano e stringono la mano come a suggellare un qualche accordo poi lasciano lo studio. Non prima di aver gettato un'ultima occhiata sul mago che nel frattempo prende il loro posto.

Vincent comunica immediatamente a Letizia di aver recuperato per caso gli oggetti che le erano stati rubati e di essere disponibile a restituirli. Purtroppo la notaio è fin troppo preparata all'incontro e mostra alcune registrazioni del mago che entra nella camera blindata del museo e trafuga gli oggetti. Persino l'accesso al sanctum, un varco dimensionale, è ben visibile. Dovevano esserci telecamere di cui non si è reso conto...

Per rimarcare il concetto la Zambrotti butta lì con noncuranza alcune frasi riguardo al patrimonio di Vincent ed all'andamento del mercato azionario relativo.

La scena termina con Vincent che si impegna a restituire il tutto e si allontana con la coda tra le game dallo studio dopo essere stato rimesso al suo posto dalla mortale. Non la migliore delle serate per l'antico mago, e siamo solo all'inizio.

Nota: ho dimenticato che Vincent deve agli Zambrotti due debiti, ma con il senno di poi non sarebbero serviti. Il mago non ha opposto resistenza e la notaio non ha quindi dovuto usare alcuna leva su di lui.

Nota-bis: la famiglia Zambrotti non ha preso provvedimenti nei confronti di Bianca, il che è poco credibile, devo ricordarmi di portare la cosa in gioco. So già come fare... (ndMc: very evil grin)

Scena 5 - Il diavolo e l'acqua santa

È giunto finalmente il momento dell'incontro tra il corrotto e il cacciatore di demoni.
Bianca incontra Padre Galvano in un bar del centro e prima di condurlo al privé dove lo attende Ottaviano prova a palare con il religioso che si dimostra reticente se non astioso nei sui confronti.

Bianca non migliora la situazione professandosi scettica nei confronti della fede e dei demoni in generale, un approccio decisamente ateo ad una realtà nella quale convivono demoni, maghi e vampiri.

Per la cacciatrice non c'è molta differenza tra fede e magia e l'inferno altro non è che un diverso piano di realtà, non un luogo di eterno supplizio. In pratica nonostante conosca personalmente un mezzo demone e sia stata brevemente posseduta, Bianca non crede in Dio!

L'incontro non inizia sotto i migliori auspici e riesce persino a peggiorare. Ottaviano si presenta infatti mascherato ma Padre Galvano dimostra di sapere nome e cognome del suo interlocutore.

Il mezzo demone è quindi costretto a gettare la maschera, letteralmente.

Nota: Latham si è dimostrato sorpreso che il cacciatore possa essere risalito a lui, in realtà Tristano ne ha scoperto l'identità da giorni, fin da quando si sono sentiti per la prima volta al telefono (vedi episodio 7 - La mossa del corvo). In quella occasione infatti Ottaviano aveva fallito un tiro e come mossa dura ho deciso che, così come lui aveva tramato alle spalle del cacciatore, anche lui aveva preso informazioni ed era quindi risalito tramite lo stesso contatto al suo interlocutore.

Lo scambio è divertente e Bianca viene trattata malissimo dal religioso che sembra degnarla dello stesso disgusto che prova per il corrotto. Giungono però ad una sorta di tregua armata e Ottaviano gli spiega la situazione fornendo tutte le informazioni utili. 

Padre Galvano afferma che potrebbero avere il modo per sconfiggere il Duca dell'Inferno, che stanno lavorando in tal senso e che una vola che tutto sarà finito Ottaviano sarà il secondo sulla lista. Naturalmente il corrotto evita di dire che il Bafometto ha inviato dei gregari per servirlo.

Da Padre Galvano vengono inoltre a sapere di un'altra presenza demoniaca a Venezia. Afferma infatti che vi sono tre Corrotti, cosa del tutto sconosciuta ad Ottaviano. Infine il religioso comunica loro che Ines non è più a casa di Luca Araldi e la sua attuale posizione è sconosciuta.

Bianca è insofferente per tutto l'incontro e passa il suo tempo a provare a contattare Khevan via Whatsapp. Senza successo. I messaggi non sono consegnati, chissà se il fatato si trova sullo stesso piano di realtà.

Prima di andarsene Padre Galvano avverte Bianca che è probabilmente ancora posseduta e su richiesta della cacciatrice accetta di officiare un esorcismo per liberarla dall'influenza demoniaca. Pratica estremamente pericolosa e senza garanzia di successo.

La cacciatrice accetta dopo che Galvano promette che cercherà di salvare anche il suo corpo, oltre alla sua anima.

Scena 6 - Il volo del Corvo

Torniamo a Vincent che dopo la batosta con l'avvocato decide di darsi da fare a lavorare sul rituale per bandire Pazùzu. Prima avrà un'idea esatta di cosa imbastire prima potrà chiedere all'ispettore di far costruire il palco. Il tempo è poco e sarà sicuramente necessario ungere molte ruote.

Torna a casa e da lì entra nel sanctum dove sente l'omuncolo parlare con il Corvo prigioniero (vedi episodio 7 - La mossa del corvo). L'omuncolo sembra aver preso a cuore la situazione dello spettro e intercede per lui con il suo Padrone. La situazione non può restare questa per sempre, prima o poi riuscirà a liberarsi, specialmente se ha alleati nel mondo delle ombre. Senza contare che la trappola potrebbe servire ad altri.

Vincent ed il Corvo arrivano ad un accordo, lo spettro rinuncerà alle sue pretese sulle reliquie del mago e questi lo lascerà libero. Per suggellare l'accordo il Corvo porrà sul piatto il suo Vero Nome.

Vincent accetta, il corvo pronuncia una sorta di voto magico ed è libero dalla trappola. Prima di svanire nel regno dei morti però fa una bizzarra affermazione: "Mi dispiace che solo io possa vedere cosa ti aspetta".

Ci penserà in seguito, per ora il rituale è più importante: decidiamo che a parte formule, potere magico e tanti incantesimi è necessario creare un sigillo abbastanza ampio da contenere il demone. Il modo migliore di farlo è inciderlo sul pavimento della piazza e rinforzarne i punti chiave con gemme e pietre dure. Per fortuna sia Vincent che Ottaviano sono molto ricchi, sempre che gli Zambrotti non si mettano di mezzo.

Scena 7 - Liberaci dal male

È il turno di Bianca, nulla di preoccupante, la aspetta solo un piccolo esorcismo.

Prima però Bianca gli consegna il teschio del padre chiedendogli, se le cose andranno male, di farlo seppellire nella tomba del fratello (ndMC: un po' macabra come cosa ma se è contenta così... povero fratello sepolto con il teschio del suo assassino)

Padre Galvano la porta a San Lazzaro degli Armeni (vedi episodio 6 - Un nuovo inizio) e la lega ad una sedia in modo che dia le spalle all'altare; poi inizia a tracciare sul pavimento attorno a lei un qualche cerchio mistico estremamente complesso intervallato da caratteri ebraici. Non sembra un normale esorcismo.
Il prete si allontana per tornare poco dopo con Tristano. Il cacciatore è cambiato, il volto è ancora più scavato, gli occhi infossati e stranamente brillanti tanto da ricordare quelli di un felino. Indossa solo una maglietta ormai gialla dal sudore secco ed un paio di jeans non in condizioni migliori. Tiene la mano destra contratta ad artiglio mentre nella sinistra stringe una delle statuette di Sekmeth (vedi episodio 4 - Showdown). Tutto nella sua figura fa pensare ad una furia tenuta malamente sotto controllo. 
Padre Galvano afferma ne ha richiesta la presenza nel caso le cose dovessero andare male.

Inizia il rito, un misto di tradizione cristiana e cabala. Come da migliore tradizione cinematografica la posseduta grida in lingue dimenticate, afferma di "essere legione" e dà prova di poteri sovrannaturali sollevando telecineticamente le panche della chiesa e scagliandole contro gli officianti.

Risolviamo tutto in modo narrativo tranne che per un tiro. Informo Francesca che il rituale di Padre Galvano ha lo scopo di scacciare il demone ma che probabilmente porterà alla sua morte, il demone è potente e potrebbe impedirlo ma sta a lei decidere cosa fare: tenerlo sotto controllo (keep your cool) o assecondarlo ed usarne la forza per liberarsi (let it out)? Francesca decide per la prima soluzione, si fida del cacciatore. Ottiene un successo (ndMc: usare i dadi giusti aiuta).

Con l'arrivo del nuovo giorno, nel momento in cui i primi raggi di sole la colpiscono, il demone grida e abbandona il suo corpo per essere ricacciato all'inferno. Bianca è sconvolta e ferita ma viva. 

Nota: Dico a bianca di segnare due livelli di danno critico. Normalmente i danni si segnano dal più lieve al più alto ma vista l'ordalia ci vorrà tempo per curare queste cicatrici.

Scena 8 - Incubo al risveglio

Ottaviano si sveglia nel suo letto dopo una notte piena di incubi. Sente il petto in fiamme ed un dolore che sembra lacerarlo dall'interno. Con orrore si rende conto di aver sognato l'esorcismo, dal punto di vista del demone, che gli è in qualche modo legato. 

Bel regalo quello di Baphomet. Se qualcosa accade ai demoni affidatigli accade a lui e i demoni sono liberi per la città e fuori dal suo controllo!

Nota: è un colpo gobbo nei confronti di Latham ma con il gruppo di demoni gli ho dato accesso prima del tempo ad una mossa avanzata, mi è sembrato giusto fargli pagare un piccolo costo. Naturalmente se a forza di avanzamenti dovesse prenderla rimetterò a posto le cose. Per ora ha solo sentito dolore, dalle prossime morti inizierò ad infliggere danni.

Nota-bis: solo il giorno dopo mi sono reso conto di una cosa: avendo visto il rituale Ottaviano sa che Tristano possiede almeno una delle due statuette e che ne sta usando i poteri. Un bel colpo di scena vedremo a cosa porterà. Nulla di buono considerando che i cacciatori conoscono la sua vera natura demoniaca.

Chiudiamo la sessione con delle mini-scene.

Scena 9 - La verità oltre il velo

Le ultime parole del Corvo continuano a perseguitare Vincent: "Cos'è che non vedo? o meglio, che non posso vedere ma lui si?". Decidiamo di risolvere la ricerca magica con un tiro su investigare un luogo di potere (Power), in Urban Shadows non esistono tiri per "ricercare informazioni" come in altri PbtA  e quello sembrava il più adatto. Ottiene un fallimento.

Capisce che il Corvo si riferiva al suo essere un fantasma, non al potere magico, e prova quindi a "gettare uno sguardo" nel regno delle ombre dato che il suo Sanctum sembra in qualche modo ad esso adiacente. Non tira per usare un potere dato che fa parte degli incantesimi della ricerca.
Vede che due giganteschi accumuli di potere mistico sembrano aleggiare sulla città ed usando la sua mappa magica (una sorta di ologramma della città che ha in casa) ne identifica le posizioni: uno sul Canal Grande uno nel quartiere di Castello. I luoghi della morte del Principe Contarini e del Duca della Primavera.

Capisce che i due assassini sono parte di un rituale più ampio, qualcuno ha provocato la morte del Principe convincendo Ottaviano ad occuparsene e quella stessa persona ha forse ucciso il Duca delle Fate. Night, Wyld, mancano Power e Mortality. Altri due sacrifici sono necessari, due persone all'apice del potere o con un potente significato mistico per l'officiante... Vincent è il più potente mago della città, non può che essere lui la vittima designata.

Nota: i sacrifici fanno parte di una delle Minacce della campagna ma non avevo ancora deciso chi fosse la vittima predestinata per Power tra le tante possibilità di Venezia, accarezzavo ad esempio l'idea di far tornare in gioco Viviana, l'Oracolo (vedi episodio 2 - Ingranaggi in movimento) ma il fallimento era un'occasione troppo ghiotta.

Scena 10 - Il mondo sta cambiando

Il corrotto è ormai sveglio e preferisce darsi da fare per non pensare alla sua situazione, l'alba è sorta e non dovrebbe temere attacchi da parte dei vampiri almeno fino al tramonto, decide di cercare le pietre dure e le gemme di cui ha bisogno Vincent. Mancano tre giorni al rituale non c'è tempo da perdere.

Ricorda di un suo contatto tra i ricettatori e contrabbandieri mortali e tira su hit the streets (Mortality). Ottiene un successo parziale. Tra le opzioni sceglie: mi costerà più del previsto.

Nulla di meglio per mostrare un altro fronte che sta avanzando... Ottaviano arriva al negozietto di antiquariato del suo contatto, qualcosa alla Safarà di Dylan Dog, ma scopre che non è più gestito da un umano ma da una fata.

Dennis (vedi episodio 1 - L'inverno è iniziato) ha rilevato l'attività che non è più appannaggio dei mortali ma dei fatati a quanto pare. "Ma non eravate scappati tutti in Arcadia?" chiede scocciato il corrotto. "A quanto pare no", risponde lui con un sogghigno, "in cosa posso esserle utile?".

Per sua fortuna Ottaviano vanta un credito nei confronti di Dennis. Il costo aggiuntivo è quello, cancellerà il debito, oltre a pagare il denaro necessario, per ottenere quello di cui ha bisogno.

Conclusione

Adoro i "Powered by the Apocalypse" ed adoro il fatto che nonostante io sia il "Dungeon Master" non sappia dove andrà la trama. Ho sempre arbitrato improvvisando molto in tutti i giochi avendo solo un'idea vaga della partenza, dell'arrivo e delle forze in gioco, più che altro per la mancanza di tempo necessario a preparare le avventure ma a conti fatti le avventure seguivano sempre la linea che mi ero immaginato. Adesso gioco veramente per "vedere cosa accade" e ne sono sempre piacevolmente sorpreso.

Senza contare i tempi... abbiamo giocato dieci scene, no dico DIECI, mi viene da piangere pensando a quando a D&D un combattimento durava una sessione e a volte una e mezzo...

Ormai siamo alla fine della campagna, immagino ancora due o tre sessioni massimo e molti delle minacce hanno quasi raggiunto il punto di non ritorno. Ci sarà da divertirsi.

Stay tuned.

Immagine tratta da: The last exorcism, liberaci dal male

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