Urban Shadows - EP 5 - La tolla e l'argento

Lupi, vampiri e cacciatori
Quinto episodio della campagna Maschere Veneziane di Urban Shadows (Magpie Games - download su Drivethrurpg): è stato un disastro! Ma almeno abbiamo avuto modo di riflettere sul gioco...


I nostri eroi come al solito sono:
  • Vincent, il mago, giocato da Ivan
  • Bianca, la cacciatrice giocata da Francesca
  • Kaitothat (alias Ottaviano Falatin), il corrotto al soldo di Baphomet, giocato da Latham
Per maggiori notizie su di essi vedere gli episodi precedenti.

Scena 1 - Caos al comando

Iniziamo la sessione facendo giocare Francesca che, a causa del poco tempo a disposizione nell'ultima, non aveva giocato. Gli eventi di questa scena si svolgono quindi durante quelli della scorsa sessione.

Troviamo Bianca al comando di polizia nell'ufficio di Roberti che procede ad un interrogatorio preliminare. Bianca ripete come un disco rotto "voglio chiamare il mio avvocato, ho diritto ad una telefonata" ma io, un po' per muovere il gioco un po' per vedere come se la cava la cacciatrice, provo a farla parlare.

L'ispettore sembra non considerarla una minaccia, sono soli e lei non è ammanettata. Stanco di una lunga giornata di lavoro, è notte fonda ormai, cerca di essere il più gentile possibile e far parlare Bianca; più interessato al perché tutti quei reperti fossero in casa di una importante famiglia veneziana e al mandante del furto che all'esecutore materiale.

C'è qualche scambio di battute mentre l'ispettore controlla i documenti, falsi, dell'arrestata ma nulla di che; Bianca non è collaborativa e ne viene quindi disposto il trasferimento in carcere in attesa del
giorno dopo.

Nota: abbiamo perso un buon quarto d'ora (forse di più) a discutere dei documenti falsi di Bianca. Secondo Francesca la cacciatrice va in giro con molti documenti falsi (ci può stare) ma a parere del resto del gruppo questi non reggerebbero ad un controllo della polizia. Alla fine ci siamo accordati sui termini decidendo che Bianca ha una identità falsa, non solo i documenti, avendo assunto quella di una vampira albanese che ha ucciso anni fa. Questo ci è sembrato più plausibile e abbiamo continuato a giocare.

Nota: devo ricordarmi di far entrare in gioco in futuro questa identità fittizia, magari qualcuno conosceva la vampira.

Preso un po' alla sprovvista dalla mancanza di collaborazione nella storia da parte di Francesca, scoprirò dopo il perché di questo blando ostruzionismo (vedi considerazioni finali), spezzo la scena facendo giocare Latham.

Prima però faccio arrivare la notizia delle esplosioni sul Canal Grande, conseguenza del combattimento della sessione precedente, per tutti è un probabile attacco terroristico, a Venezia!

Scena 2 - Ti salverò, dovessi ucciderti

Avevamo chiuso la sessione precedente con Ottaviano ferito mortalmente che riesce a teletrasportarsi al sicuro sfruttando il debito della sua famiglia nei suoi confronti. Appare quindi, in un lago di sangue, nella casa dei Falatin (che, decano a parte, sono all'oscuro della sua vera identità).

Semi affogato e stordito sente che qualcuno lo solleva per adagiarlo, forse, su un divano. Qualcuno chiama aiuto, qualcuno parla di ambulanza... 
Incurante della possibilità di rivelare la sua identità Ottaviano decide di assumere nuovamente la sua forma demoniaca (uno dei bonus che può ottenere permette di curare 2 livelli di danno), tira ed ottiene un fallimento

L'occasione è troppo ghiotta e decido che la sua parte demoniaca sta prendendo il sopravvento, descrivo la sua progressiva perdita di coscienza, il corpo che perde il controllo, qualcuno che gli fa bere a forza un liquido maleodorante, il dolore e l'oblio.

Il mezzo demone si risveglia in una stanza da letto, nella semi-oscurità, ignaro di quanto tempo sia passato, tremante dal freddo nonostante sia sepolto sotto pesanti coperte.

Lucilla Falatin gli si avvicina sedendosi sul letto ed accudendolo gentilmente, da lei scopre che per salvarlo gli ha fatto bere una pozione di sua invenzione per liberarlo dall'influenza demoniaca che, a suo dire, lo porterà alla morte, se non peggio.

Ha perso tutti i suoi poteri!

Seguono minacce, discorsi, imprecazioni, ma è ancora molto debole e alla fine, vulnerabile, sprofonda in un sogno senza sonni.

La discussione nella semioscurità è abbastanza per attivare la mossa di intimità, e Ottaviano vanta ora un credito nei confronti di Vincent (che lo doveva a Lucilla). Decidiamo che Ottaviano ha scoperto del legame tra Lucilla e Vincent e potrà, in futuro, chiedere a lei di riscuotere un debito per suo conto.

Nota: la mossa di intimità del corrotto è abbastanza strana:
Quando condividi un momento di intimità, fisica o emotiva, con un'altra persona vi danno un debito che vantano su qualcun altro.Non essendo specificata una natura sovrannaturale del vincolo abbiamo preferito trasformalo in un "debito per interposta persona".

Nota: ricontrollando le note è Lucilla a dovere il debito a Vincent, non viceversa. Inventeremo un debito utile da far prendere al caro mezzo-demone, se l'errore sarà confermato.

Scena 3 - L'amore e la legge

Prima di tornare a Bianca chiedo a Ivan cosa ha fatto Vincent dopo lo scontro sul Canal Grande. Ha visto i due contendenti sparire tra le onde e poi qualcosa tingere di rosso e nero l'acqua del canale. Si teletrasporta sulla riva della Giudecca e poi si allontana. Non vede quindi chi o cosa è sopravvissuto.

Bianca è al commissariato, stanno verificando la sua storia quando arriva la notizia del presunto attentato, coglie l'occasione per cercare di prendere un cellulare lasciato incustodito e inviare una email a Vincent, nella speranza che la possa aiutare.

Tira per keep your cool ma ottiene un fallimento. Dato che i dadi sembrano essere contro di lei decido che riesce comunque a mandare il messaggio (anche se Vincent in quel momento non può rispondere) ma accade qualcosa. Dato che Marco, il suo (quasi) compagno, non entra in scena da un po' decido che si presenta con un diavolo per capello al commissariato gridando che vuole sapere di cosa è accusata la sua ragazza, Bianca (il vero nome quindi, non l'identità fasulla).
Vista la situazione di caos il tutto non ha molto seguito e con qualche occhiata Bianca gli fa capire che è il caso che si tolga dalle scatole, e magari si renda utile chiamando Vincent.

Il mago attende il mattino seguente e ingaggia un avvocato ( per ora senza nome ) per prendere le difese della cacciatrice. Vista la situazione viene scarcerata in attesa di giudizio.

Nota: le micro-scene che si sono susseguite si sono rivelate solamente frustranti ed inconcludenti. È stato tempo perso anche se, ripensandoci, abbiamo agito male. Bianca avrebbe semplicemente dovuto tirare per scappare da una situazione, senza passare per il tiro e le scene intermedie. Abbiamo giocato troppo nel dettaglio, forse un po' per colpa mia che ho cercato di forzare un po' di gioco di ruolo e una interazione più profonda con la fazione dei mortali.

Scena 4 - Segreti svelati

Decidiamo di far passare alcuni giorni, Urban Shadows è un gioco che ha bisogno di lasciare alle situazioni il tempo di decantare. I personaggi indagano, si occupano della loro vita di tutti i giorni e hanno tempo per riprendersi.

Scena 4a - Telefono casa

Bianca mantiene un basso profilo e prova a contattare il cacciatore per il quale ha provato a rubare le statuette di Sekmeth. Al telefono cerca di fargli capire che ormai è quasi impossibile prendere le statuette, lui risponde che non c'è tempo da perdere e che glielo deve. 

Nota: dato che anche Vincent vuole le statuette sto preparando il terreno per metterli l'una contro l'altro, o almeno per porre Bianca davanti ad una scelta: i compagni cacciatori o l'alleato mago?

Scena 4b - Sveglia Venezia!

Ottaviano, ancora in convalescenza, cerca di capire i limiti della pozione di Lucilla. Nel frattempo, facendo zapping, si trova a vedere una puntata di Mistero, si il progamma di Giacobbo, come può mancare? Uno dei servizi riguarda alcune foto, prese dal sito veneziasveglia.altervista.org, un blog complottaro, che ritrae Ottaviano in forma demoniaca mentre vola sopra la laguna! (vedi il terzo episodio ).

Nota: anche in questo caso la reazione del giocatore è stata inconsueta. Mi sarei immaginato che indagasse sulla cosa, anche solo via internet. Invece l'unica preoccupazione di Latham era come far recuperare i poteri perduti a Ottaviano; mi ha persino chiesto come fare per contattare Pazuzu (teoricamente suo massimo antagonista) e giurare a lui fedeltà! Avrebbe potuto provare a far dissolvere l'incantesimo da Vincent, muovere i suoi contatti tra le fate, chiedere a Lucilla di dargli una cura minacciandola o seducendola, provare a contattare il Bafometto magari sfruttando il suo nuovo seguace (del quale non si è più interessato tanto da non avere ancora un nome) ... nulla.

Scena 4c - Occhi aperti sull'abisso

Per recuperare i reperti rubati Vincent decide di rivolgersi all'ispettore Roberti, e riscuotere il debito che vanta. Per farlo deve però svelargli di averlo salvato dall'attacco di un vampiro con la magia, introducendolo quindi nella Venezia Segreta. Un passo di non poco conto.

Organizza un incontro con lui dicendogli di avere alcune informazioni sul furto e poi, con qualche esitazione, cerca di fargli capire come sono andate veramente le cose. C'è voluta una certa insistenza e l'utilizzo della magia (Vincent ha teletrasportato fuori dal locale l'ispettore) ma alla fine è riuscito a convincerlo e a non arsi sparare. Naturalmente le informazioni da digerire sono molte ed ora alcuni dei casi irrisolti assumono contorni del tutto diversi. La rivelazione avrà sicuramente delle conseguenze.
L'ispettore diventa un ottimo candidato per un personaggio Aware nel caso qualcuno volesse unirsi al gruppo.

Roberti acconsente ad aiutare il mago (che cancella e incassa il favore, segnando mortalità) e gli rivela che le statuette sono state portate, con il resto della refurtiva, al Museo archeologico di Venezia, in Piazza S. Marco. A questo punto in Vincent inizia a nascere un piano... potrebbe far creare da Franco Galluppi, l'egittologo e mago torinese che gli deve un favore, una copia delle statuette e sostituirla prima che qualcuno ne possa scoprire e usare i poteri. Ci vorrà un po' di tempo ma potrebbe essere fattibile.

Nota: non ricordo in che modo ma a causa di una serie di fallimenti Vincent guadagna il suo primo avanzamento di corruzione (Upon a pale horse, che gli consente di infliggere tre danni a una creatura di cui conosce il vero nome)

Scena 5 - Ospiti indesiderati

Per riunire un po' i personaggi decidiamo che Bianca è a casa di Vincent e gli sta chiedendo aiuto per recuperare le statuette. Vincent dice di sapere dove sono ma di non poterla aiutare. 

Nota: Mentre i due stanno discutendo senza arrivare a nulla decido di movimentare un po' la scena. Qualcuno suona alla porta.

Ho fatto scegliere l'ora a Vincent: il tramonto. Scelta perfetta per me che avevo deciso di far entrare in scena i vampiri.

I due aprono la porta e si trovano davanti il Molosso e un tizio minuto dai tratti vagamente aquilini, pelato e con occhiali spessi e rotondi dalla montatura antiquata.

Dicono di dover parlare con lui della sua posizione riguardo la morte del Principe Contarini. La sua puttana può andarsene.

Al sentire queste parole Bianca perde la ragione e spara alla schiena del Molosso, perforandone il cuore. Abbastanza per uccidere qualsiasi vampiro. Barcolla per un attimo e cade in avanti.

Il secondo ospite si fa prendere dal panico e, mentre Bianca resta con il cadavere, chiede di potersi sedere e bere qualcosa dicendo di essere solo un messaggero. Vincent, sconvolto dall'evolversi della vicenda quanto lui, lo scorta al piano di sopra. Bianca resta a controllare il morto e nota qualcosa di strano, il corpo è stranamente caldo e il sangue ha già smesso di scorrere. Chinata su di lui fa appena in tempo a notare la cosa prima che il Molosso punti i suoi occhi ora dorati su di lei. 

"Non è un vampiro, pensa. È un fottuto lupo mannaro!"

Come cacciatrice, grazie ad una mossa che ha scelto, sa che i lupi mannari sono virtualmente invulnerabili rigenerando qualsiasi ferita quasi istantaneamente. L'unico modo sicuro di ucciderli è l'argento. Che Bianca non ha con se.

Nota: Francesca mi ha chiesto se Bianca, come cacciatrice, avesse con se un pugnale d'argento. Ho risposto di no per alcuni motivi: 1) è una cacciatrice di vampiri, non è interessata alla morte delle altre creature sovrannaturali; 2) a Venezia non ci sono lupi mannari per quanto ne sa, del resto credevano il Molosso un vampiro; 3) se avesse un'arma per ogni creatura dovrebbe andare in giro anche con un'arma benedetta contro i demoni o un pugnale di ferro freddo, per le fate. Cosa che sarebbe più logica vista la concentrazione di fatati a Venezia. Non so se ho fatto bene o se sono entrato a gamba tesa nel dominio narrativo di Francesca, il suo personaggio, ma dato che ci sono mosse specifiche per recuperare equipaggiamento non credo di aver sbagliato.

Nota:  nella discussione che ha seguito la sessione Francesca mi ha fatto notare che Bianca si sarebbe dovuta accorgere che il Molosso non era un vampiro prima di sparagli. Del resto è una cacciatrice di vampiri. Ricordo però che durante la sessione zero abbiamo deciso che i vampiri sono quasi indistinguibili dagli esseri umani e che lei è in grado di riconoscerli solo osservandoli attentamente dato che fanno perfino finta di respirare. Tra l'altro Bianca non ha mai ucciso un vampiro di notte e quindi la sua esperienza con loro è limitata alle ore diurne (anche questo di background). 
In qualche modo le aspettative su Bianca sono cambiate per Francesca dalla sessione zero a questa, ma la cosa non ha avuto riscontro sul gioco e quindi eravamo un po' disallineati in questo senso.

La scena è degenerata in due combattimenti paralleli. Bianca contro il Molosso e Vincent contro il vampiro, che si è rivelato un vero bastardo che li ha separati apposta, sapendo che Bianca si sarebbe trovata da sola contro il lupo mannaro. 

Bianca e il Lupo Mannaro

Il combattimento è stato caratterizzato da una sequenza imbarazzante di tiri falliti da parte di Bianca. Per prima cosa cerca di procurarsi un'arma di argento, un candelabro, ma scopre al momento di usarlo contro la creatura che è un falso. Poi viene sballottata da una parte all'altra del corridoio dal Molosso che perde sempre più le fattezze umane.
Alla fine Bianca riesce a sparargli al cuore e la creatura le addosso schiacciandola sul terreno. È una situazione di stasi.
Il combattimento è durato molto a causa di tutti i tiri falliti e probabilmente si sarebbe dovuto risolvere con la morte di Bianca; cosa che ho preferito evitare dato che l'avevo messa in una situazione quasi impossibile senza preavviso.

Nota: mi sono dimenticato dell'esistenza delle cicatrici. Non è così facile per i personaggi morire.

Vincent e il Vampiro

Questo combattimento è stato più spettacolare in termini di effetti speciali, il vampiro è stato scagliato contro una libreria mentre Vincent, a corto di incantesimi, cercava di trovare un'arma d'argento da poter dare a Bianca.
Inizialmente il mago ha provato a teletrasportarsi via ma un fallimento sul tiro di scappare da una situazione lo ha impedito (il vampiro lo ha bloccato stringendogli una mano artigliata attorno al collo e scagliato via).
Come ultima risorsa Vincent prova a chiamare Ottaviano, sfruttando un debito, che il mezzo demone pur senza poteri sente e decide di assecondare. Il passaggio infernale è terribilmente doloroso e decisamente spettacolare (ha coinvolto uno squarcio nella realtà, zampe mostruose di insetto, grida bestiali e fumi sulfurei) ma il corrotto si ritrova a casa del mago, in pigiama.

Visto che il demone ferito non sembra un granché come rinforzo Vincent gioca il tutto per tutto e scaglia dalle mani pura magia (let it out) in forma di fiamme tenendo a distanza il vampiro, cercando di scacciarlo dalla sua casa.

Nel frattempo Ottaviano cerca di raggiungere la cucina forse con l'idea di trovare la bombola del gas e usarla come arma. Fortunatamente non fa in tempo.

La fine delle ostilità

Spaventato dalle fiamme e dalla casa che sta andando a fuoco il vampiro decide di andarsene, del resto era andato dal mago solo per interrogarlo in merito alla morte del principe e le sue azioni sono un grave indizio di colpevolezza. 

Ha avuto quel che voleva.

Il Molosso nel frattempo si è ripreso, non sembra considerare Bianca particolarmente pericolosa e a parte apprezzane la combattività decide di non infierire.

I due si allontano e Vincent trova il tempo per mettere un nome ad una faccia, cosa che non ha potuto fare prima. Ottiene un successo e decide di avere delle informazioni utili. Il vampiro è Mattia Contarini, uno dei discendenti del vecchio principe. Il fatto che il Molosso, la vecchia guardia personale del principe, sia con lui lo identifica come il più probabile successore al trono ma il fatto che sia venuto in prima persona implica che non ha un seguito o che non può fidarsi dei suoi sostenitori. 

Probabilmente i vampiri sono ancora nel caos delle lotte interne e la situazione si protrarrà per un po'.

Considerazioni finali

Scrivendo questo actual play le mie sensazioni sulla sessione sono un po' migliorate, non è stata poi il disastro che credevo, anche se durante la partita mi sono sentito incredibilmente frustrato. Semplicemente le scene non giravano.
O io ero stanco e poco propenso all'improvvisazione o qualcosa non è andato come doveva.

Normalmente non ho problemi a scrivere questi actual play, ricordo tutti i tiri fatti e i risultati anche a distanza di molto tempo. Questo mi ha creato invece molti problemi e non sono sicuro al 100% di aver scritto tutto e nel giusto ordine.

La cosa è comunque sintomatica del fatto che i tiri non erano coerenti con la fiction, se un tiro ha un significato è facile ricostruirlo dal contesto.

Ho chiuso la sessione una mezz'oretta prima in modo da poter parlare con i giocatori e sono emerse alcune considerazioni di cui tenere conto.

Giochiamo poco

Questo è il problema principale, in tutti i sensi. 

Ci vediamo due volte al mese, se va bene, e giochiamo non più di due, due ore e mezza. 
Avere tre personaggi che giocano in parallelo diventa complesso, specialmente se c'è un combattimento di mezzo che pur essendo veloce toglie la possibilità agli altri di essere presenti. La scorsa sessione Francesca non ha giocato, questa volta è toccato a Latham. Naturalmente è una cosa da risolvere.

Vogliamo fare gruppo

In Urban Shadow il master è spronato a mettere insieme i personaggi, pur facendo in modo che i loro interessi collidano. Io ho il problema opposto, i giocatori vogliono giocare come gruppo, un po' come il party di D&D; quindi mi trovo nella situazione di dover muovere le cose in modo da fargli avere interessi contrastanti. 

Cosa che non sembrano apprezzare. 

La necessità del party deriva in parte dal problema precedente, il tempo è poco e tutti devono giocare, ma Urban Shadow è un gioco di conflitti e favori. Un gruppo coeso mina la meccanica dei debiti che è alla base del gioco.

Il sistema sprona i personaggi a "battere la strada" alla ricerca di contatti, informazioni e favori. 
Tre personaggi che giocano all'unisono non hanno bisogno del mondo che li circonda.

Cosa fare? 

Direi che le scelte in tal senso sono poche, ho fatto in modo di far collidere alcuni fronti che avevo preparato e farò in modo di farli giocare come vogliono. Vediamo che ne uscirà fuori.

Voglio giocare la mia storia

Questa è stata la lamentela principale di Francesca, a ragione. 

Il suo personaggio è a Venezia per cercare il padre e ucciderlo, non ha avuto modo di farlo.
È accaduto principalmente a causa delle mosse di inizio sessione che hanno creato trame di importanza incombente che hanno distolto l'attenzione dalla sua trama personale.

Le motivazioni sono a mio parere molteplici
  • una certa abitudine all'idea di "avventura": il gruppo gioca preoccupandosi del problema incombente, il classico "problem solving" da dungeon. Quindi prima si risolve l'avventura presentata dal master poi si fa altro. In questo senso avevo percepito la sua ricerca come un qualcosa di sottofondo, che tenesse Bianca a Venezia, non come qualcosa che voleva essere risolto al più presto.
  • Le mosse di inizio sessione hanno distratto l'attenzione dai fronti. Specialmente nel caso di Bianca che, a causa di un fallimento su un tiro, si è trovata in prigione. Cosa che ha frustrato particolarmente Francesca ed è stato a parer mio causa dello scazzo che ha manifestato più o meno per tutta la sessione (unito al fatto che non ha giocato la precedente).
  • In questo senso nonostante il gruppo sia veterano da Fate (Evolution Pulse) e da una campagna di Dungeon World non gioca per "vedere che accade" ma per "risolvere" l'avventura. Un intoppo come quello dell'arresto, o la perdita temporanea dei poteri, è quindi percepito come un ostacolo, non una opportunità per esplorare cosa potrebbe accadere ai personaggi e al mondo in cui si trovano ad agire.
Cosa fare?

Potrebbe non essere il gioco adatto o potrebbe essere una battuta d'arresto momentanea. Vedremo.

Intanto abbiamo deciso che c'è abbastanza carne sul fuoco e che non tireremo più per un po' le mosse di inizio sessione.

I vampiri che volevo mantenere un attimo sullo sfondo torneranno più forti, così come la trama di Pazuzu. Dovrebbero avere di che divertirsi e probabilmente avranno la necessità di fare fronte comune.

I personaggi sono "a scadenza"

Il sistema di corruzione è visto da alcuni, Latham e Ivan in particolare, come un ostacolo al gioco. 

L'idea che il personaggio prima o poi cadrà preda del suo lato oscuro frena il desiderio di giocarlo.
Trovo difficile capire la cosa se non in un'ottica alla D&D del far "salire di livello il personaggio", che stride terribilmente con Urban Shadows.

Tra l'altro per "perder il personaggio" i personaggi devono accumulare 25 punti punti corruzione, ce ne vuole di tempo! Non credo che sia possibile in una campagna ma quel limite sembra essere una sorta di blocco psicologico.

Così come in NoWayOut il non avere un personaggio proprio li bloccava in Urban Shadows non avere la possibilità di "crescere" virtualmente all'infinito crea delle sensazioni spiacevoli. 
La "caduta" del personaggio in una spirale di corruzione non è contemplata, è in qualche modo aliena e abominevole.

Cosa fare?

In questo caso nulla, giocando dovrebbero rendersi conto che le cose non sono così o che anche giocare la lotta contro la corruzione è divertente. Del resto anche in Vampiri the Masquerade, a cui hanno giocato a lungo, il tema principale (oltre al mettere i pallini nelle discipline) era la lotta contro la progressiva perdita di umanità.

Immagine di: Dan Chase

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