Un cadavere ha tanto da dire - Dungeon Master Tips

Mai supporre che un morto non possa più parlare

Mentre stavo scrivendo il post "Dare vita alla morte" mi è tornato in mente un articolo che lessi su una rivista di giochi di ruolo tanti anni fa. Sono riuscito a ritrovarla scartabellando tra i vecchi moduli e le varie risorse di gioco e l'ho tradotta pensando che potesse essere utile a qualcuno.

L'articolo originale "Dead Men DO Tell Tales" è apparso su Shadis nel Giugno 1995 e tratta della scienza forense applicata ai cadaveri: stabilire il momento esatto della morte, come funziona un'autopsia e simili nozioni che dovrebbero far parte di ogni Dungeon Master che voglia dare un tocco di vita in più ai suoi cadaveri aggiungendo particolari che fanno parte del bagaglio essenziale di ogni medico legale.



L'articolo è piuttosto lungo (parla di autopsie, ferite da armi da fuoco etc) e, se questo troverà l'apprezzamento dei lettori, tradurrò anche le parti successive.

Per ora un po' di anatomia legale per la delizia dei vostri giocatori, vediamo qualche trucco per determinare l'ora della morte a partire da un cadavere e dalla scena del delitto.

Nozioni fondamentali per aggiungere un tocco di realismo alle vostre sessioni horror.

Come determinare l'ora esatta della morte


Dopo la morte si verificano una serie di mutamenti nel cadavere che possono essere usati per stabilire l'ora della morte. Nonostante quanto mostrato in televisione questa non è una scienza esatta anche se, in molte circostanze, è possibile stabilire l'ora della morte con un errore di poche ore.

Per una maggiore accuratezza è importante esaminare il corpo “in situ” (cioè sulla scena del delitto) appena possibile.

L'ora della morte può essere determinata principalmente tenendo conto di due fattori:

  • le condizioni del corpo – temperatura, lividi e stato di decomposizione
  • la presenza di insetti attorno e sul corpo

La stima esatta può essere inoltre complicata da fattori ambientali quali temperature estremamente alte o rigide. A temperature polari ad esempio il corpo può essere così ben preservato da rendere impossibile stabilire il momento della morte. Discorso opposto per le alte temperature; in un ambiente ostile, ad esempio un'umida giungla, il processo di decomposizione può risultare notevolmente accelerato.

Di seguito sono riassunte le fasi principali del deterioramento del corpo utilizzati per determinare l'ora del decesso:

Primi minuti dopo il decesso

La pelle impallidisce e i muscoli si rilassano. Il corpo comincia a raffreddarsi. Il tasso di raffreddamento è pari a circa 0,8 °C l'ora* ma può cambiare in base all'ambiente circostante e allo stato del cadavere.

Un corpo smembrato si raffredda molto più rapidamente di uno intatto.

Il corpo resterà caldo al tocco approssimativamente per 3 ore. Le mosche troveranno il corpo entro 10 minuti dalla morte e deporranno le uova nel naso, occhi, orecchi e bocca.

Dopo 30 minuti dal decesso


Il sangue nel corpo smette di circolare e si sposta vero la parte inferiore del corpo causando lividi violacei nella parte interessata (lividi post-mortem). Applicando una pressione sul livido il sangue sarà allontanato causando un sbiancando temporaneo in corrispondenza della zona premuta. Il resto del corpo, privato del sangue, acquisirà un forte pallore e un aspetto “cerato”.

Dopo 4 ore dal decesso


A questo punto inizia a verificarsi il rigor-mortis.  Possono essere necessarie fino a 12 ore perché si completi in alcuni individui.

Per prima cosa si induriscono i muscoli più piccoli iniziando con quelli del volto e del collo fino ad interessare i gruppi muscolari più grandi. Dopo circa 30 ore i muscoli si sono deteriorati al punto da non riuscire più a restare in tensione ed il rigor-mortis scompare partendo dalla testa fino nuovamente ai muscoli maggiori.

Il rigor-mortis si manifesta in modo diverso a seconda degli individui e non può essere considerato accurato per stabilire l'ora del decesso. Persone estremamente sovrappeso a volte non sviluppano mai il rigor-mortis mentre in soggetti molto magri può verificarsi velocemente. Inoltre attività muscolarmente impegnative subito prima della morte (combattimenti, esercizio fisico, etc) possono causare un verificarsi accellerato del rigor-mortis così come temperature ambientali elevate.

Quattro ore dopo la morte il corpo sarà freddo al tatto.

Sei-Otto ore dal decesso

Il livore post-mortem diventa permanente, la pressione delle aree livide non causa più lo sbiancamento della zona premuta. Il sangue si è coagulato completamente quindi non può essere spinto via dalla zona livida. Le cornee possono diventare lattiginose.

Dopo 12 ore dal decesso

Le uova deposte dalle mosche nei minuti successivi alla morte si schiudono. I vermi cominciano a nutrirsi nella bocca, naso occhi e orecchi. Questo evento è considerato accurato per stabilire l'ora del decesso.

Dopo 24 ore dal decesso

Dalle diciotto alle ventiquattro ore dopo la morte, in base alla temperatura ambientale, il corpo sarà freddo e viscido. Il corpo inizia a perdere colore iniziando dalla testa e dal collo come per il rigor- mortis. Si formano chiazze verde-rossastro che con il tempo, nel corso di più giorni, ricoprono il corpo. L'odore della carne in decomposizione inizia ad essere evidente e i tratti somatici iniziano ad essere distorti.

Tra le ventiquattro e le trentasei ore dopo la morte gli scarafaggi iniziano a nutrirsi del corpo. Dopo circa 48 ore ragni ed altri insetti iniziano a predare gli insetti che stanno divorando il corpo.

Dopo 3 giorni dal decesso


I batteri della decomposizione producono grandi quantità di gas. Alcuni corpi iniziano a gonfiarsi e si possono formare grossi bubboni pieni di gas. Fluidi possono fuoriuscire da naso, bocca e da altri orifizi.

Dopo 3 settimane dal decesso

In un ambiente caldo il corpo è ridotto ad uno scheletro in tre-quattro settimane, climi più rigidi possono prolungare questo periodo.

In un clima temperato dopo circa 3 settimane il corpo inizia a lacerarsi, capelli e unghie iniziano a staccarsi.

Dopo 2-3 mesi dal decesso

Un corpo immerso nell'acqua dopo 2 o 3 mesi subisce una curiosa mutazione. Il grasso sotto la pelle si trasforma in adipocera, una sostanza simile a cera bianca.

La cosa si nota maggiormente nelle dita e nel naso ma praticamente tutto il corpo può subire questa metamorfosi nelle giuste condizioni. Richiede molto più tempo ad un cadavere immerso per diventare uno scheletro.


* In realtà la modalità di raffreddamento è un po' più complessa dato che nelle prime fasi del processo di decadimento nel corpo continuano alcune attività chimiche che rallentano il processo di raffreddamento. Si identificano generalmente tre fasi successive:
  1. fase di discesa lenta: (prime 4 ore dal decesso) la temperatura decresce di circa mezzo grado l’ora;
  2. fase di discesa rapida: (successive 10 ore) la temperatura decresce di circa un grado l’ora;
  3. fase di nuova discesa lenta: (tra la 15ª e la 24ª ora) ; la temperatura scende dapprima di tre quarti di grado per ora, poi di mezzo grado, poi di un quarto di grado, sino a raggiungere la temperatura ambientale;

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